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CONFEDERAZIONE ITALIANA SINDACATI LAVORATORI

Sblocca cantieri: non torniamo al Medioevo

Sblocca cantieriGenova, 14 giugno 2019. Si è svolta ieri la riunione delle segreterie regionali di Cgil Cisl Uil sulla delicata questione del cosiddetto "Sblocca cantieri". La volontà del Governo è quella di snellire le procedure e accelerare l’esecuzione dei lavori; Cgil Cisl Uil non sono contrarie all’obiettivo, ma al metodo. Secondo le Organizzazioni sindacali le norme volute

dal Governo introducono una serie di novità che porteranno a tutt’altra conclusione ed in particolare alla proliferazione dei ricorsi, al raddoppio dei tempi di esecuzione, la deroga ai contratti collettivi e alle norme di sicurezza e la lievitazione dei costi.

Molte sono le questioni che Cgil Cisl Uil pongono all’attenzione dell’opinione pubblica e della politica: dall’indebolimento dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione all’assenza di una concreta qualificazione di impresa, delle stazioni appaltanti, la messa in discussione della contrattazione collettiva; sono solo alcuni dei temi che rischiano di portare al collasso il sistema degli appalti che vale oltre 300 miliardi a livello nazionale di cui 2 miliardi a livello ligure che potrebbero trasformarsi in opportunità di crescita, sviluppo e buona occupazione. Prima dell’introduzione del Codice degli appalti, fortemente voluto da Cgil Cisl Uil e che oggi il Governo vuole superare con lo sblocca cantieri, vi sono stati ritardi e difficoltà di realizzazione, basti pensare al nodo ferroviario genovese, calata Bettolo e l’appalto per Grandi stazioni (il rifacimento di Genova Brignole e Principe). Con lo sbocca cantieri si rischia di trovarsi nuovamente con le condizioni che hanno portato grandi opere come quelle sopra citate a continui rinvii, ritardi e difficoltà di realizzazione di ogni genere. Lo sblocca cantieri infatti reintroduce il massimo ribasso e l’implementazione del sub appalto, creando quelle condizioni che favoriscono il terreno per l’infiltrazione di organizzazioni malavitose presenti, come noto, anche nella nostra Regione. Ed infine non si può non sottolineare come in un Paese ove crescono le morti bianche (già 303 dall’inizio dell’anno) ed infortuni sul lavoro non sia necessario allargare i controlli incrementando le condizioni per una concorrenza sul costo del lavoro.

Per questi motivi e a tutela del lavoro e della bontà della realizzazione delle grandi opere pubbliche, della certezza dei tempi e dei costi, continua la mobilitazione di Cgil Cisl Uil. Al Governo il sindacato unitariamente chiede di cambiare nettamente posizione, mentre alla Regione Liguria di proseguire il confronto con il sindacato per evitare un ritorno ad un passato caratterizzato da regole selvagge.

Cgil Cisl Uil Liguria

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