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CONFEDERAZIONE ITALIANA SINDACATI LAVORATORI

Ristorazione scolastica, domani lavoratori in piazza: via Garibaldi ore 11, piazza De Ferrari ore 12

Ristorazione scolastica 3Genova, 09-06-2020: Le lavoratrici e i lavoratori della ristorazione scolastica domattina, rispettando tutte le norme del distanziamento sociale, saranno in piazza per chiedere garanzie sul loro futuro. Alle ore 11 Fisascat e Uiltucs Liguria insieme alle confederazioni Cisl e Uil regionali manifesteranno sotto la sede del Comune di Genova in via Garibaldi 

alle 12 sotto la Regione Liguria in piazza De Ferrari per chiedere alla politica di attivarsi immediatamente per garantire continuità occupazionale per le addette e gli addetti della ristorazione scolastica, a Genova circa un migliaio e decine di migliaia a livello nazionale, in previsione di settembre prossimo.

Il settore è in buona parte costituito da donne, spesso monoreddito: lavoratrici penalizzate da contratti part-time verticali e con figli a carico, persone che contano esclusivamente sul proprio lavoro. I sindacati Fisascat e Uiltucs Liguria vogliono “garanzie” per coloro che hanno sempre assicurato un servizio delicato ed essenziale e che nel periodo del lockdown, con chiusura di scuole e servizi della refezione, hanno dovuto affrontare grandi difficoltà a causa di ammortizzatori sociali arrivati a singhiozzo oppure addirittura neanche arrivati.

Proprio in tema di sostegno al reddito, nei giorni scorsi il segretario generale della Cisl Liguria Luca Maestripieri e il segretario generale della Uil Liguria Mario Ghini avevano scritto una lettera ai parlamentari liguri chiedendo la fruizione continuativa della cassa integrazione in deroga, ottenendo un significativo appoggio alla richiesta da forze di maggioranza e opposizione

Ad oggi gli ammortizzatori sociali hanno ancora una durata inadeguata e le lavoratrici e i lavoratori si domandano cosa devono aspettarsi a settembre- Il tema della sicurezza e della salute è fondamentale per tutti. Una gestione raffazzonata, senza un’adeguata pianificazione da parte della politica, rischierebbe di incidere negativamente sulla tenuta occupazionale di migliaia di persone a livello regionale e nazionale.

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