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CONFEDERAZIONE ITALIANA SINDACATI LAVORATORI

Tirreno Power: è l'ora delle responsabilità

Tirreno Power 2Siamo ormai arrivati ad un momento di snodo: a pochi mesi dalla scadenza dei Contratti di solidarietà, la società non ha ancora predisposto un piano industriale che contenga adeguate risposte alla crisi occupazionale presente in azienda

Al contrario la crisi di Tirreno Power richiede una soluzione definitiva per salvaguardare tutti gli occupati, e ciò può avvenire solo attraverso una proposta seria da parte della Società e degli importanti azionisti che ne detengono il controllo.

In questi anni sono stati versati fiumi di inchiostro e abbiamo sentito parlare di tutto: ripartenza a carbone, piani industriali alternativi, ecc. Abbiamo assistito alla “saga” dei ricorsi, non sempre fatti, almeno così ci è sembrato, con la necessaria convinzione (a proposito: a quanto ammonta la cifra spesa per questi “super consulenti” che hanno lasciato le cose così come le hanno trovate?). Abbiamo poi registrato l’assenza totale al tavolo delle trattative, anche nei momenti più importanti (Presidenza del Consiglio dei Ministri), degli azionisti di Tirreno Power; quegli azionisti che ben conoscono le ragioni di questa crisi.

Ora è il momento della responsabilità di tutti. Il Governo di questo Paese deve decidere come stabilizzare il Settore Elettrico. Ad oggi abbiamo registrato che le liberalizzazioni mal guidate, hanno prodotto bollette più alte per Imprese e cittadini e prodotto utili “fantascientifici” per pochi (compresi, ovviamente, gli azionisti di Tirreno Power). Come se non bastasse, sempre per decisioni politiche sono stati stanziati fiumi di soldi per le Rinnovabili. Vale la pena ricordare che tutto ciò è avvenuto prelevando i soldi dalle bollette di tutti gli italiani.

Ora, però, abbiamo un problema: all’interno di questo mondo, quasi 200 persone rischiano di essere le prime vittime di questo sistema che ha ben remunerato chiunque. In realtà un po’ tutti hanno problemi (anche le altre aziende elettriche stanno facendo i conti con un indebitamento molto alto), ma, almeno così sembra, le banche non hanno avuto grossi problemi a ripianificare le rate del debito. Da ultimo sono anche stati incrementati, da parte di diverse aziende, i dividendi agli azionisti, segno questo di una stabilizzazione positiva del mondo elettrico. Come al solito pare che a farne le spese siano soltanto i lavoratori.

Nella giornata di mercoledì la delegazione trattante di Tirreno Power si è riunita per fare il punto della situazione sulla delicata vertenza e alla vigilia della scadenza dei Contratti di Solidarietà. A frontedelle tante mancanze e ambiguità che abbiamo sopra riportato, è stata decisa l’apertura formale di unaVERTENZA NAZIONALE DI TUTTI I SITI PRODUTTIVI DI TIRRENO POWER con richiesta di incontro al Ministero del Lavoro per l’espletamento dei passaggi formali previsti dalla Legge sul Diritto di Sciopero.

E’ stato anche deciso di richiedere diversi incontri, così come avvenuto in passato, sia ai vari ministeri preposti, che alla Presidenza del Consiglio che poco più di un anno fa aveva dato alcune importanti garanzie (peraltro in una recente esternazione il Premier Renzi ha garantito che alla chiusura di alcune Centrali a carbone non sarebbero seguiti licenziamenti e che il Personale interessato sarebbe stato salvaguardato).

Ma la prima iniziativa che intendiamo mettere in campo, oltre alle procedure per l’avvio delle azioni di lotta, sarà quella di richiedere un nuovo incontro agli azionisti per verificare le volontà relative a questa pesante situazione. Non abbiamo dimenticato che durante la pesante vertenza di due anni fa, sfociata poi nei contratti di Solidarietà, siamo stati ascoltati da tutti e al massimo livello, ma gli Azionisti non si fecero né vedere né sentire…

Noi ci siamo convinti che proprio, ORA, Tirreno Power assieme agli azionisti di riferimento devono proporre una soluzione possibile, attraverso la predisposizione di un progetto industriale che contempli la salvaguardia occupazionale di tutti i lavoratori.

 

LE SEGRETERIE NAZIONALI

FILCTEM-CGIL, FLAEI-CISL, UILTEC-UIL

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