Autobus nell'area metropolitana? Sì, ma a carico dei comuni
Genova, 19 settembre 2016. In questi giorni sale la polemica tra i Comuni dell’Area Metropolitana e Atp in merito al trasporto pubblico locale. Comuni come quello di Rapallo o Borzonasca hanno dovuto constatare, loro malgrado, quale sia la nuova politica aziendale dell’Azienda di trasporto pubblico
che in alcuni comuni taglia le corse, anche in orario scolastico. Nei mesi scorsi furono proprio i comuni ad accettare l’idea di dismettere la proprietà pubblica di Atp, nella convinzione che una azienda privata potesse far meglio, e a costi contenuti, quello che per anni non era riuscito al pubblico. Molti Comuni, abbagliati dalla luce del privato, non avevano tenuto in considerazione il rischio di peggioramento del servizio e delle condizioni di lavoro (che i sindacati avevano paventato) sostenendo che i nuovi soci avrebbero avuto un ruolo di meri finanziatori. Non è stato così. Oggi Autoguidovie chiede ai Comuni – e ai lavoratori – risorse per erogare il servizio.
La politica industriale dei famosi Soci finanziatori è quella di "il servizio si paga”, e non importa se i comuni hanno o non hanno le risorse per pagarsi il bus che li toglie dall’isolamento. Il nuovo modello organizzativo di Autoguidovie è quello del mercato che porta a tenere in piedi le sole linee che fruttano. I soli responsabili di questo disastro sono i sindaci della Città Metropolitana che in qualità di azionista di maggioranza è responsabile delle ricadute sul territorio e sul servizio ai cittadini che corrono il rischio di trovarsi senza trasporti o con servizi molto ridotti. Il sindacato aveva lanciato un grido d’allarme ma era stato tacciato di difendere esclusivamente degli interessi dei lavoratori senza curarsi della sostenibilità del sistema. Giunti a questo punto ci si augura che quanto sta avvenendo faccia riflettere la Città Metropolitana e i comuni azionisti sulle scelte fatte senza dimenticarsi dei servizi all’entroterra e delle loro frazioni.
Le Segreterie Filt Cgil Fit Cisl Uil trasporti Faisa e Ugl Genova