In base alla normativa in materia di privacy applicabile, CISL LIGURIA – Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori titolare del trattamento dei dati acquisiti tramite il presente sito informa l’utente che tale sito web non utilizza cookie di profilazione al fine di inviare messaggi pubblicitari in linea con le preferenze manifestate nell'ambito della navigazione in rete. Il presente sito installa cookies di terze parti. La prosecuzione della navigazione, compreso lo scroll ed il click su elementi del sito, equivale a consenso.
Per maggiori informazioni, anche in ordine ai cookies tecnici utilizzati dal sito, e per negare il consenso all’installazione dei singoli cookie è possibile consultare l’informativa cookies completa

CONFEDERAZIONE ITALIANA SINDACATI LAVORATORI

Editoria genovese: allarme rosso

giornali 3Genova, 15 ottobre 2015. E’ ufficiale: a Genova è allarme rosso nel panorama editoriale. Ogni giorno arrivano notizie di stati di crisi, richieste di ammortizzatori sociali, chiusure di testate storiche, mancati pagamenti di stipendi e contributi, licenziamenti.

Le cause sono tante, dal taglio dei fondi all’editoria, al nuovo modo di fare informazione (rete, social, ecc.) sul quale anche i grandi gruppi editoriali stanno ragionando e, non ultimo, l’incapacità gestionale di tanti imprenditori del settore. Come sindacati di categoria Slc Cgil Fistel Cisl Uilcom siamo da tempo occupati su più fronti e oggi oltre ai problemi concreti di chi perde il posto di lavoro, sia esso giornalista, amministrativo o poligrafico, riscontriamo anche un problema di tenuta democratica. Le redazioni infatti mancano di risorse tecniche e umane e questo, giocoforza,  impoverisce la qualità dell’informazione. Il tutto si complica ulteriormente quando la giungla contrattuale incrocia l’inadeguatezza normativa relativa all’esplosione della rete e all’inevitabile utilizzo dei  social network ecc.

E su tutto questo pesa il torpore o l’indifferenza della politica che – in ogni caso - ha bisogno della comunicazione come dell’aria che si respira. Le battaglie sindacali, che siano portate avanti dai Confederali o dalla “Ligure” hanno bisogno di interlocutori perché la partita dell’informazione non può essere lasciata solo agli imprenditori che, seppur animati di buon intenzioni perseguono prima di tutto il profitto. In gioco ci sono posti di lavoro, vite stravolte da un giorno all’altro, risorse economiche e salvaguardia della democrazia.

Il Presidente della Regione Liguria è stato direttore di testata, l’assessore Cavo, una affermata giornalista. Ci rivolgiamo in particolare a loro affinché trovino la strada più opportuna  a tutela dell’occupazione di questo martoriato settore che ogni giorno racconta le vertenze e le difficoltà di altri lavoratori, portando sulle spalle e nel silenzio un’esperienza a tratti simile, a tratti addirittura peggiore; con questo non pensiamo ad ammortizzatori sociali, ma a risorse che consentano agli imprenditori, quelli seri, di consolidare l’occupazione e riassorbire le decine e decine di operatori della comunicazione rimasti senza occupazione o trattati come l’ultimo apprendista stregone.

Slc Cgil Fistel Cisl Uilcom Uil Genova

Stampa Email