In base alla normativa in materia di privacy applicabile, CISL LIGURIA – Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori titolare del trattamento dei dati acquisiti tramite il presente sito informa l’utente che tale sito web non utilizza cookie di profilazione al fine di inviare messaggi pubblicitari in linea con le preferenze manifestate nell'ambito della navigazione in rete. Il presente sito installa cookies di terze parti. La prosecuzione della navigazione, compreso lo scroll ed il click su elementi del sito, equivale a consenso.
Per maggiori informazioni, anche in ordine ai cookies tecnici utilizzati dal sito, e per negare il consenso all’installazione dei singoli cookie è possibile consultare l’informativa cookies completa

CONFEDERAZIONE ITALIANA SINDACATI LAVORATORI

Fiera, lavoratori e sindacati chiedono un tavolo con tutti i soci: vogliamo risposte serie

Fiera di GenovaGenova, 19 febbraio 2016 - Le lavoratrici e i lavoratori della Fiera di Genova, Filcams Cgil - Fisascat Cisl-  Uiltucs Uil esigono, da subito, un tavolo con tutti i soci di Fiera (Regione, Comune, Camera di Commercio, Autorità Portuale)

, i quali ci dovranno dire che cosa ne sarà di quell’area e se riusciranno a trovare le adeguate e dignitose soluzioni di ricollocazione per i 40 dipendenti. Che la Fiera di Genova fosse da tempo un malato grave non è certo una novità; in questi giorni stiamo assistendo da parte della politica all’ennesima gestione pasticciata di un grosso problema, che invece potrebbe rivelarsi un’opportunità per l’intera città di Genova e per la regione Liguria.

 

Di sicuro, le responsabilità di chi sapeva, ma perseverava traducendo in debiti i posti di lavoro persi (non solo quelli diretti gestiti dalla Fiera ma anche delle centinaia dell’indotto), di mancata economia di tanti settori in crisi, quali: commercio e turismo in particolare, alla fine vedranno far pagare il prezzo ai cittadini di questa regione ed in particolar modo a quelli di Genova. Restare in silenzio e attendere il momento buono, per dire che ciò che accade non è colpa di nessuno ma di chi  c’era prima, non è fare politica: è tradire il mandato di chi ha dato un voto con la promessa del cambiamento. Temiamo che nelle “segrete stanze” si sia già deciso il futuro. Se i progetti annunciati creeranno posti di lavoro, ben venga. Tuttavia questo non può passare attraverso il totale disinteresse per le 40 famiglie che oggi hanno un contatore, quello del licenziamento collettivo, per cessazione dell’attività da parte di Fiera di Genova. La procedura è stata avviata da qualche settimana e produrrà i suoi effetti tra pochi giorni. Se qualcuno oggi pensa a proposte che non raggiungano il minimo della “dignità” e che saranno fatte solo per dire “noi una proposta l’abbiamo fatta”, si sta sbagliando di grosso. Se non ci saranno risposte, vista l’imminente scadenza della procedura di mobilità, non lesineremo azioni a difesa della “dignità” delle lavoratrici e dei lavoratori ed anche dei cittadini genovesi, essendo il quartiere fieristico un “bene pubblico” e non un area privata. Quindi le pubbliche amministrazioni dovranno a breve rendicontare il da farsi.

Filcams Fisascat Uiltucs di Genova

Stampa Email