Rottura delle tubature: Cgil, Cisl e Uil chiedono chiarimenti a Comune, Città Metropolitana ed Iren
Lunedì 14 novembre 2016: Per la prima volta dopo 6 mesi, quindici rotture di tubi di notevole dimensioni delle condutture idriche e notevoli disagi per la cittadinanza. Le segreterie Confederali di CGIL-CISL-UIL con le categorie e rappresentanti delle RSU di IREN, hanno incontrato congiuntamente Città Metropolitana, Comune ed IREN per avere risposte
e assunzioni di responsabilità, da Gruppo, azionista pubblico ed ente di controllo che devono rispondere ai cittadini del servizio erogato.
In primo luogo si è fatta chiarezza, stabilendo che mai nell'ultimo triennio si è raggiunto un numero di rotture così alto. Infatti nell’anno 2015 ci sono state 7 rotture, 9 nel 2014. Si è inoltre definito che le stesse sono avvenute su tubi di ghisa grigia ancora presente su 400 km di rete su una estensione di 1200, sebbene sia ormai un materiale superato.
Il Gruppo solo dopo 6 mesi ha ritenuto di attivare una Task Force per analizzare la causa dei guasti, i fatti avvenuti e la situazione della rete, affidando anche un incarico alla Università per approfondire lo stato dei tubi nei punti in cui è venuta la rottura per gli eventuali possibili interventi. I fatti accaduti sono certamente anomali, tanto da far pensare ad una manutenzione ridotta dovuta anche alla contrazione degli organici e ad una prevenzione inadeguata rispetto alla vetustà riconosciuta da tutti di una rete cittadina, unico esempio in tutte le città del Gruppo.
Le segreterie CGIL-CISL-UIL, ritengono che non si possa attendere l’intervento dell’Autorità Garante, come accaduto per la rete gas, per finanziare un programma di intervento e sostituzione della rete idrica (IREN dichiara bilanci in crescita da almeno 18 mesi). E’ corretto pensare che gli utili di questa azienda a proprietà pubblica vengano prioritariamente utilizzati per migliorare la qualità dei servizi sul territorio, quindi le reti, e per creare occupazione. Per questo motivo abbiamo chiesto e ottenuto interventi concreti, con un primo parziale risultato, che dovrebbe essere ratificato giovedì prossimo da Città Metropolitana e IREN, con lo stanziamento di ulteriori 2 milioni per la rete.
Certamente gli investimenti sin qui definiti sono insufficienti per interventi su tutta la rete idrica, per questo chiediamo che venga riadeguato il programma triennale dell’ATO, con nuove risorse non inserite in tariffa, e quindi non a carico dei cittadini. Serve anche investire sul personale, sulla ricerca delle perdite, sul potenziamento delle strutture dedicate agli interventi, valorizzare le professionalità e le conoscenze del personale che opera da anni sul nostro territorio. E’ assolutamente insufficiente il sistema di verifica in atto che prevede il controllo di 7 metri ogni 100, tenendo conto dello stato attuale della rete e della sua estensione, che richiede senza dubbio più controlli e nuovo personale.
Nel contempo attendiamo responso dell’incarico di verifica dell’Università sulle rotture, che riteniamo debba essere reso pubblico e su cui chiediamo un confronto di merito.