A rischio i servizi sociali del Comune
Genova, 13-05-2013: Domani 14 maggio dalle ore 13.30 davanti Palazzo Tursi presidio dei lavoratori del sociale e di tutte le organizzazioni del Terzo Settore, in concomitanza con lo svolgersi del Consiglio Comunale. Durante la
manifestazione, promossa dalle organizzazioni sindacali e dal Forum del Terzo Settore, verrà chiesto un incontro ai capigruppo del Consiglio Comunale.
Cgil, Cisl, Uil e Forum del Terzo settore sono molto preoccupati rispetto alla situazione determinatasi nell'ambito dei servizi sociali del Comune di Genova, che vede incertezza sulla conferma delle risorse destinate al mantenimento dei servizi sociali esistenti. Tali servizi, che interessano alcune migliaia di cittadini tra i quali minori, anziani disabili, adulti fragili ecc., con l'attuale gestione in dodicesimi del bilancio comunale basata sulla spesa storica degli anni precedenti rischiano di non avere più risorse dedicate dopo la fine di agosto 2013.
Pur coscienti delle difficoltà del sindaco, dell'assessore al Bilancio e della giunta di stilare un bilancio preventivo con poste certe nell'attuale situazione di totale incertezza e confusione rispetto alle risorse che i comuni potranno avere dal Governo centrale, Cgil, Cisl, Uil e Forum del 3° settore chiedono un impegno preciso di mantenimento di questi servizi che, come più volte da noi affermato e dal sindaco assolutamente condiviso, rappresentano la qualificazione della civiltà di una società, in quanto sono rivolti agli ultimi, a chi non ha voce.
Se non interverranno decisioni adeguate, almeno il 40% dei servizi verrà chiuso, i destinatari saranno abbandonati a se stessi, le lavoratrici e i lavoratori attualmente impiegati si ritroveranno senza occupazione, senza salario e senza ammortizzatori sociali.
Le ripercussioni della riduzione percentuale delle risorse destinate al welfare peserà molto di più sulla chiusura dei servizi e sulla perdita di posti di lavoro rispetto a quanto il taglio effettivo della risorsa lasci presumere. Ben lo sanno, già da tempo purtroppo, i lavoratori dei servizi che si sono visti ridurre l'orario di lavoro e di conseguenza il salario, così come le centrali cooperative che hanno attuato politiche di contenimento dei costi. Ma nessuna organizzazione di servizio, al di sotto di una certa soglia di risorse garantite, naturalmente se riconosce ai lavoratori quanto previsto dai contratti di riferimento, può sopravvivere.