Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, Maestripieri (Cisl Liguria): “Nel 2023 raddoppiate le morti. Ogni mese 1600 denunce nella nostra regione. Una vergogna nazionale senza fine”
Genova, 8 ottobre 2023 - Nella giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro un drammatico dato per la Liguria secondo il report dell’Inail: nei primi 8 mesi dell’anno sono state 17 le morti sul lavoro (5 a Genova e Imperia, 4 a La Spezia e 3 a Savona), raddoppiate rispetto allo stesso periodo dello scorso anno quando erano state 8. Complessivamente le denunce di infortunio da gennaio ad agosto 2023 sono state 12891 (di queste 4884 riguardano le donne) e nel dettaglio significa oltre 1600 ogni mese e quasi 54 ogni giorno. Il settore più colpito è stato quello dell’industria con 10917 denunce. Analizzando le singole province i casi nei primi 8 mesi dell’anno sono stati 7050 a Genova (881 al mese), 1594 a Imperia (199 al mese), 1914 a La Spezia (239 al mese) e 2333 a Savona (291 al mese). ‘’E’ una vergogna nazionale – spiega Luca Maestripieri, segretario generale Cisl Liguria. Gli incidenti non sono cose che succedono così, per karma o per un destino cinico e baro. Dietro ci sono regole non rispettate, formazione e informazione non data, subappalti, avidità di certi sedicenti imprenditori, controlli non sufficienti, sanzioni non efficaci. Serve un investimento forte per aumentare la sicurezza attraverso nuove assunzioni di ispettori e bisogna essere rigorosi nelle sanzioni nei confronti delle imprese che non rispettano le regole. E poi c’è un altro problema perché la qualità del lavoro dipendente si misura anche attraverso il livello di sicurezza: in questo senso, i numeri diffusi dall’Inail sono a dir poco allarmanti. Se da un lato è evidente la correlazione tra un precariato sempre più spinto e l’aumento degli infortuni, dall’altro si ha la sensazione che i tagli dei costi in molti casi abbiano ridotto l’attenzione alla sicurezza. Il deterioramento della qualità del lavoro è, ormai, un fatto incontestabile, che trova evidenza sia nella percentuale di contratti a tempo determinato (spesso di pochi giorni) sia nel preoccupante peggioramento della prevenzione e vigilanza sulla sicurezza. La Cisl da mesi denuncia una situazione che ormai, lo ripetiamo, è diventata ingestibile. Ci auguriamo che questo torni ad essere un tema prioritario per il governo e che le istituzioni prendano repentinamente atto dell’urgenza di risolvere questa vergogna nazionale”.